Nell’ambito del progetto dell’Osservatorio sull’internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca, promosso dalla Fondazione Intercultura, prende il via: “Imparare a vivere insieme", il concorso riservato agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado degli istituti di tutta Italia iscritti al progetto “Repubblica@SCUOLA”. Gli studenti partecipanti al concorso dovevano preparare un elaborato sul tema: “Imparare a vivere insieme".
Lo studente o la studentessa che produrrà il migliore elaborato parteciperà a un soggiorno scolastico di una settimana in Finlandia nel corso del mese di maggio 2020, accolto o accolta da una famiglia di volontari dell’Associazione Intercultura locale e con la possibilità di frequentare alcune lezioni in una scuola.
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IMPARARE A VIVERE INSIEME
Titolo | Data | Autore |
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“Apprendimento da remoto”
“Apprendimento da remoto” di iponimo scritto il 16/02/2020 Immagino che la maggior fortuna di avere una cara amica all’estero, oltre che imparare a convivere con la distanza ed il cambiamento, sia quella di poter conosce meglio, ed in modo più “diretto e ravvicinato” nuove culture, modi di vivere e pensare. L’affascinante panorama estero si è prepotentemente fatto spazio nella mia visuale mentale del mondo, affascinandomi come altre poche cose sono mai riuscite a fare. Il mondo arabo ed americano, in tempo un anno e mezzo, hanno iniziato a popolare la schermata del mio smartphone, tramite foto e video delle mie conoscenze trasferitesi in questi luoghi completamente diversi uno dall’altro, ma contemporaneamente molto simili.Dubai è per eccellenza La città nuova, piena di nuove esperienze, lavorative e non. Il bagaglio culturale che apprendi passando solo sette brevissimi giorni in un luogo, che oserei definire magico, pesa quanto l’esperienza di una vita in una sola località, che ti dona molto, ma allo stesso tempo niente. Io di persona non ho mai avuto il piacere di passare nemmeno sette minuti in quel paradiso costituito da novità, ma anche solo tramite i racconti mi sento decisamente fortunata ad avere qualcuno laggiù, che mi dà la possibilità di esserci perlomeno mentalmente. In quei 4114 km² la differenza culturale è onnipresente. Essendo una città così innovativa, attira persone alla ricerca di soldi ma anche di lavoro, chi si dirige lì per crogiolarsi nel denaro, e chi per voglia di lavorare. Basti passeggiare tranquillamente per la strada per vedere Uber parcheggiati difronte ad hotel lussuosi, le quali portiere vengono aperte da facchini sottopagati, spesso Pakistani o Indiani, direttosi in quel posto alla ricerca di nuove possibilità. Inoltre, anche gli operai, lavoratori per eccellenza in una comunità che si sviluppa principalmente verso l’alto grazie a grattacieli esorbitanti, i quali svolgono le loro mansioni a qualsiasi ora del giorno e della notte appartengono a questa classe sociale, che non è definibile in altro modo. Nonostante tutto ciò, c’è un tacito accordo di rispetto tra coloro che lavorano faticosamente e coloro che non necessitano di un lavoro per sopravvivere, poiché quest’ultimi sono consapevoli dell’importanza dei primi affinché tutto scorra correttamente. Dubai è un mix di culture diverse, tutte quante accettate a braccia aperte, che rendono l’aria un po’ più colorata, e per gli abitanti è divenuto scontato chiedere al primo incontro: “Ma te da dove vieni?”. |
16 febbraio 2020 | iponimo |
SAPER VIVERE INSIEME
SAPER VIVERE INSIEME di vanessa10 scritto il 15/02/2020 Tutti dobbiamo imparare una buona lezione,-come vivere insieme-. Questa è la nuova sfida del nuovo mondo. Impariamo a coesistere e non a co-annientare. Tutti abbiammo bisogno di amici, uno o due che siano, non è importante, un amico può essere una spalla, un aiuto, può aiutarti in qualsiasi cosa. Gli amici, ma quelli VERI, ci sono e ci saranno sempre. Nessuna cosa bella, è veramente bella se non hai qualcuno con cui condividerla. Ognuno di noi, ha uno stile di vita diverso e anche un modo di esporsi al prossimo in modo diverso: c'è chi ha molta difficoltà a socializzare, ma ci sono anche molte persone a cui risulta molto semplice avere amici. I miei genitori, mi hanno sempre insegnato sin da piccola ad essere socievole, e rispettosa delle persone che mi circondano. Ho sempre avuto poca difficoltà a relazionarmi con gli altri.Bisogna saper vivere come fratelli e non trascurare quelli che sono i principi della civiltà e dell'amicizia |
15 febbraio 2020 | vanessa10 |
L’uguaglianza nella diversità
L’uguaglianza nella diversità di capocronaca scritto il 15/02/2020 Che parola la "diversità"!Imparare è questa l'unica soluzione.Accettare chi appare diverso da noi.“Essere connessi l'un l’altro non è abbastanza.Dobbiamo anche condividere le nostre soluzioni,le nostre esperienze e i nostri sogni in una grande comunità costruita sui Diritti Umani e le libertà fondamentali.”È così che dice Irina Bokova,direttrice Generale dell’ UNESCO.«IO COME TE»di Paola Capriolo affronta un argomento di tragica attualità e mi ha insegnato a giudicare meno e a comprendere di più.Il libro,infatti,invita a vedere il mondo dall’altra parte,quella degli ultimi,degli esclusi,e a cercare di capire sulla propria pelle le conseguenze di umiliazioni,intolleranza e razzismo.SIAMO TUTTI UGUALI.L'espressione precedente è la più utilizzata,ma allora cos’è l’uguaglianza?L’uguaglianza esiste?Sappiamo di essere differenti nelle condizioni di partenza del nostro esistere umano e di avere capacità differenti perché ognuno di noi ha diverse attitudini con le quali affronterà la propria vita.Anche in base alle condizioni e al contesto di nascita,alle diverse opportunità che la vita ci riserva o ci toglie.Siamo uguali nel senso che ognuno di noi,nella propria differenza,deve poter arrivare a essere la persona che è,con le sue attitudini diverse da quelle degli altri,con un cammino di vita personale tracciato secondo le proprie scelte di valori umani e di progetto di vita.Ognuno di noi ha la propria dignità come essere umano originale e creativo:in virtù di questa dignità è uguale a tutti gli altri.Ciò significa che l’uguaglianza tra le persone è basata sul valore della dignità che è propria di ciascuna persona.Uscendo da scuola,ho sentito ragazzi e ragazze della mia età urlare contro a un gruppo di ragazzi di etnia diversa parole malvagie e a dir poco orribili:«Tornatevene nel vostro paese non servite a nulla!Portate solo malattie».Mi fece rabbrividire ma allo stesso tempo mi sentii pervasa da un’ondata di rabbia,perché pur avendo studiato,o sentito parlare,delle atrocità alle quali ha portato il razzismo,ma viene usato anche come mezzo di protezione.Ho capito che le persone razziste sono prive di conoscenza,e che sono sole,perciò tendono a sminuire gli altri tramite le offese,ma non potranno mai sminuire i loro diritti.Dovremmo capire che le azioni di una sola persona non possono caratterizzare tutto un popolo,e come citato da Paola Capriolo:”Il destino non è dei paesi,solo delle persone”.Si capisce che Tahar Jelloun quando diceva:"Siamo sempre lo straniero di qualcun altro.Imparare a vivere insieme è lottare contro il razzismo"aveva ragione perché il razzismo,indotto persino ai bambini dagli adulti,è l'unica,grande e interminabile frontiera da abbattere. |
15 febbraio 2020 | capocronaca |
Apriamo le porte
Apriamo le porte di battage scritto il 15/02/2020 Perché? Dovremmo chiederci il perché. Perché guardare quasi con disprezzo e superiorità chi è diverso, chi ha avuto la sfortuna di non nascere in un Paese sviluppato, o chi è stato generato senza la capacità di camminare, o di vedere. E lo facciamo tutti, anche se non lo ammettiamo. E lo facciamo tutti, di pensare, magari quando siamo soli o quando non dobbiamo apparire bravi agli occhi di qualcuno, cose del tipo: “menomale che non sono omosessuale” o “grazie a Dio non sono handicappato” come se appartenere ad una di queste categorie ci facesse così schifo da lodare il Signore per essere nati “normali”. E' capitato anche a me: quella volta che in vacanza studio mi ritrovai in hotel con un diversamente abile. Mi venne naturale di evitarlo, ma poi mi resi conto che, facendo così, mi rendevo una persona squallida. Misi da parte i pregiudizi e me lo feci amico. Fidatevi, non c'è nulla di male nell'essere diversi ed io in quell'occasione finalmente lo capii. E riuscii a spiegarmi anche un'altra cosa: il problema non è l’essere fuori dagli standard in sè, bensì quello che la società vede in questa condizione. Noi ci portiamo dietro da secoli queste convinzioni, infatti già dal medioevo la nostra presunzione di essere migliori portava “finocchi” e “mostri” al rogo. La cosa più orribile in tutto ciò, però, è l’indifferenza: e se voi aveste bisogno di aiuto e le persone se ne infischiassero? Vi farebbe piacere? Non credo proprio. È così che si sente un migrante quando noi italiani ce ne freghiamo di lui che è in mare da mesi. Sui social, che ora sono tanto in voga, così tanto che anche questo articolo sarà pubblicato online, possiamo postare frasi in cui esprimiamo il nostro “rammarico” per le situazioni altrui, ma alla fine ne siamo consapevoli che non ci importa niente.Quindi mettiamo da parte l’indifferenza e la diversità, anche solo per un secondo, e guardiamo negli occhi il prossimo meno fortunato, come ho fatto io nei confronti del ragazzo di cui vi ho parlato: spalanchiamogli i cancelli del nostro cuore e capiremo che non è poi così lontano. È a questo punto che ci chiederemo veramente il perché. E ci renderemo conto che non c’è un perché. Siamo tutti fratelli, a prescindere dall’esistenza di Dio o meno, per questo dobbiamo accantonare le stupide idee che la società ci ha messo in testa e IMPARARE A VIVERE INSIEME. |
15 febbraio 2020 | battage |
Un obiettivo lontano
Un obiettivo lontano di ddidomodossola11 scritto il 14/02/2020 Il tema dei diritti umani è al centro delle discussioni delle più grandi organizzazioni mondiali, tra cui l'ONU. Si parla da anni di razzismo, femminicidi, omofobia e altri tipi di discriminazioni che calpestano ogni giorno i diritti inviolabili dell'uomo.Anche io, pur vivendo in un piccolo paese di diciottomila abitanti, ho assistito ad episodi di questo genere che hanno condizionato, anche indirettamente, la vita di molte persone. Ricordo che circa un anno fa un ragazzo immigrato di 21 anni, adottato da poco da una famiglia di Melegnano, è stato vittima di un episodio razzista: mentre il ragazzo era fuori casa degli individui sconosciuti hanno imbrattato il porticato condominiale dove abita il ventunenne con delle scritte e minacce razziste accompagnate da una svastica. In risposta a questo fatto, qualche tempo dopo è stata organizzata una manifestazione anti-razzismo, alla quale hanno partecipato millecinquecento persone circa, paralizzando l'intero paese per tutto il sabato pomeriggio. A questo punto l'obiettivo proclamato dalle Nazioni Unite di permettere agli studenti di acquisire le competenze per combattere questo clima di odio entro il 2030 appare molto lontano, poiché attualmente è molto difficile che noi giovani impariamo a vivere in un clima di pace e di non-violenza, dato l'ambiente che ci circonda. |
14 febbraio 2020 | ddidomodossola11 |
I diritti sono gli stessi per tutti
I diritti sono gli stessi per tutti di mro528 scritto il 14/02/2020 L’uguaglianza di genere è uno dei temi più discussi di questi ultimi tempi. Le donne hanno sempre cercato un loro posto nella società in modo da riuscire anche loro ad avere un ruolo nel mondo in cui erano costrette a vivere.Qualche decennio fa erano ritenute “utili” soltanto per curare la casa e crescere e accudire i figli.Quando poi scoprirono che anche loro meritavano un posto che gli spettasse per davvero hanno iniziato a lottare contro coloro che le rifiutavano. |
14 febbraio 2020 | mro528 |
Un piccolo passo è il primo grande passo
Un piccolo passo è il primo grande passo di urlo scritto il 14/02/2020 "IMPARARE A VIVERE INSIEME",è questo il motto da cui La Repubblica ci da spunto per l'elaborazione del nostro testo,motto che per le Nazioni Unite è un obiettivo da completare.Se si pensa alle società moderne,ai pregiudizi,agli insulti e alla presenza ancora del razzismo,si può dedurre che questo obiettivo sia lontano dalla meta da raggiungere.Secondo me sta alle famiglie,ai genitori,ai professori,educare le nuove generazioni al rispetto reciproco e al fatto che siamo tutti uguali.A volte il pregiudizio è infondato,perchè soprattutto noi giovani,viviamo in una società dove persone straniere le troviamo a scuola,nel praticare lo sport e come amici.Ma su queste persone non abbiamo pregiudizi,le consideriamo come noi,ragazzi e ragazze con cui ridiamo,scherziamo e passiamo giornate considerandoli uguali a noi.La pelle non ci definisce,non ci descrive,è quello che abbiamo dentro che va a fare la nostra persona,i nostri comportamenti,il nostro amore,quello che proviamo.Per questo si può dire che noi giovani siamo più grandi di voi,per noi non esistono razze,colori della pelle,femmine o maschi,con problemi o non,siamo tutti uguali e della stessa razza,quella umana.A volte il pregiudizio lo create o diffondete voi,proprio voi adulti che prendiamo da esempio,idoli e persone dalle quali imparare,penso che a volte dobbiamo scambiarci i ruoli e che siate voi a imparare da noi.Imparare a vivere insieme non è facile,perchè la natura dell'uomo è di per sè egoista e per quanto a volte cerchiamo di rinnegare di essere razzisti o omofobi ci sono incosapevolmente dei comportamenti e dei pregiudizi che in alcune circostanze ci fanno comportare come in realtà non vorremmo.Questo perchè in noi a volte,si verificano delle idee e dei pensieri incontrollabili,dovuti a situazioni attuali e storiche che non ci fanno riflettere,abbiamo paura del diverso, di ciò che non è uguale a noi,pensiamo che una persona di colore puzzi o porti malattie,che una persona dell'Est Europa rubi o delinqua,ma ci siamo mai chiesti e soffermati a pensare se anche gli altri hanno pregiudizi su noi italiani?Questo dimostra come ogni popolo abbia una propria cultura,pensieri e idee e che le cose vanno viste e giudicate da un punto di vista comune,che non tenda a giudicare in base alle proprie abitudini,in questo modo possiamo fare passi avanti e arrivare a obiettivi e mete che sembrano un'utopia o un sogno,ma d'altronde se i sogni non si coltivano, anche quelli più difficili,possiamo ritenere di aver perso già in partenza.Il sogno,il più grande, sarebbe quello di amarsi e rispettarsi tutti, cosa che di "per imparare a vivere insieme" costituirebbe uno dei tasselli più importanti. |
14 febbraio 2020 | urlo |
Imparare a vivere insieme
Imparare a vivere insieme di raphaelh scritto il 13/02/2020 Religioni, culture, lingue e tradizioni diverse creano molto spesso accentuano la distanza tra i popoli, causando forme di razzismo e, nei casi peggiori, guerre.Dobbiamo cercare tutti insieme di mettere di nuovo i piedi per terra e cercare di autoconvincerci che siamo tutti uguali e che la diversità può e deve essere ricchezza. |
13 febbraio 2020 | raphaelh |
Imparare a vivere insieme
Imparare a vivere insieme di freexpression23 scritto il 13/02/2020 Sono una studentessa che ha trascorso tre mesi in Vallonia, la parte francofona del Belgio. La definisco l'esperienza più bella, complessa, completa e formativa della mia vita. Tutto è iniziato quando, quasi senza troppe aspettative, decisi di partecipare alle selezioni di Intercultura per seguire quello che era il mio più grande sogno: viaggiare e conoscere il mondo. Quando mi dissero che ero passata ero la persona più felice del mondo. Tutto è successo così velocemente che parlarne risulta difficile. Per farla breve, arrivò il giorno in cui salutai la mia famiglia e salii su un aereo diretto a Bruxelles. Scesa in aereoporto insieme ad altri ragazzi, entusiasti quanto me, stentavo a credere che tutto fosse reale. L'aereoporto era enorme, pieno di gente che correva qua e là, ed io ero così incredula di essere davvero in un nuovo Stato. I primi giorni furono di formazione, e fu così incredibile conoscere ragazzi che provenissero da ogni parte del mondo. Con loro parlavo tante lingue diverse ed era così meraviglioso ascoltare le loro storie, scoprire i loro paesi e le loro culture, così lontane dalla mia.Poi conobbi la mia famiglia ospitante. Sarò sempre grata per tutto quello che mi hanno dato ed insegnato. Certo, la convivenza non è sempre stata facile, perché loro vivevano in modo opposto al mio, ma posso certamente dire di aver aperto la mia mente al diverso. La famiglia che mi ospitava viveva in un paesino vicino Liège, che è, invece, una grande città. La prima volta che sono uscita a Liège da sola ho capito quanto realmente fossi piccola, un puntino rispetto al mondo. Ho viaggiato tantissimo, percorso il Belgio da nord a sud, l' Olanda e la Germania, e ho capito che ognuno di noi è solo una minuscola parte dell'insieme, un insieme grande e meraviglioso chiamato "mondo".Ho creato rapporti di un'intensità che non pensavo potesse esistere, sia con i miei amici italiani che con gli stranieri. Tra me e gli Italiani con cui ho fatto questa esperienza ci sarà sempre un legame maggiore che lo stesso essere italiani, fatto di brividi e paura, felicità e meraviglia, sconforto e tristezza. Ci uniranno per sempre il francese, la cucina belga, i viaggi e tutte le cose nuove che i nostri occhi hanno visto e scoperto insieme.Ai miei amici stranieri sarò eternamente grata per avermi mostrato i loro mondi, per aver preso treni e pullman a qualsiasi ora per venirmi a trovare, per aver creduto in me quando non ci credevo nemmeno io.Quindi sì, sono una studentessa che ha vissuto tre mesi in Belgio, e grazie a questo ho imparato a vivere insieme agli altri e soprattutto insieme a me stessa, accettandomi e credendo nel mio ruolo nel mondo. |
13 febbraio 2020 | freexpression23 |
Una settimana da tedesca
Una settimana da tedesca di brici0la scritto il 12/02/2020 La mia scuola ha organizzato uno scambio culturale con una scuola tedesca. Le ragazze tedesche sono venute da noi in Italia ad ottobre del 2018 mentre noi siamo state ospitate da loro nel marzo 2019.Abbiamo passato insieme un’intera settimana: la mattina andando a scuola, il pomeriggio facendo qualche giro per il centro città e la sera stando a casa. Devo dire che non è stato come me lo aspettavo.Non ero mai stata in Germania e quella sarebbe stata la mia prima volta; dovevo entrare in confidenza sia con la famiglia della mia corrispondente, sia con il nuovo paese e la sua lingua.Conoscevo alcuni luoghi comuni sui tedeschi e alcuni mi sono stati confermati, ad esempio girare con i sandali d’inverno, con o senza i calzini.All’inizio pensavo che avremmo mangiato alle 18.30 in punto e in realtà non è stato così. Le abitudini in casa erano molto simili alle mia, fatta eccezione per la colazione che veniva fatta tutti insieme. Questo per me è stato un dramma. Abituata alla colazione nel silenzio di casa mia con i miei genitori ancora nel letto a dormire, fare colazione immersa nelle chiacchiere di una famiglia è stata abbastanza dura per il mio cervello sveglio da poco, e la lingua sicuramente non aiutava.In pochi giorni per fortuna mi sono abituata e per il resto del soggiorno non ci ho fatto più molto caso.Quest'esperienza mi ha sicuramente aiutata a crescere sia con la lingua, essendo stata con una famiglia tedesca e avendo parlato solo tedesco, sia come persona. Ho imparato molto da loro e dalla loro cultura; c’è molto rispetto e non ho mai visto fare scenate in pubblico.Oltre a crescere ho vissuto un’esperienza indimenticabile con una famiglia gentilissima e anche il viaggio per arrivare non è stato pesante avendolo fatto con le mie amiche che hanno aderito al progetto. |
12 febbraio 2020 | brici0la |
Lascia vivere
Lascia vivere di camiria5 scritto il 11/02/2020 "Perché mi trattate così, credete che non capisca? Tranquilli so ascoltatare abbastanza bene anche se non sento."Queste parole dette da mio zio non le dimenticherò mai. Lui che da piccolo veniva escluso perchè era sordo e non parlava, veniva preso in giro e deriso. Grazie al coraggio dei genitori nel portarlo in una scuola a km di distanza per dargli un futuro, oggi posso dire che mio zio si è realizzato. Ha frequentato l'università come qualsiasi persona "NORMALE", si è laureato ed è regista di una compagnia teatrale per sordi e udenti. Ogni volta che partecipo ai suoi spettacoli capisco quanto sia importante la determinazione e farsi scivolare tutti i commenti negativi che ti distruggono.A mio zio le difficoltà che lo hanno colpito da piccolo non l'hanno fermato anzi lo hanno fatto andare avanti tanto da riuscire a sopportare tutte le critiche dei trogloditi quando ha dichiarato di essere omosessuale e essersi innamorato di un uomo. Ma a lui non lo hanno spaventato perché ha compreso che tanto verrai sempre giudicato anche se a volte per scelte non tue ma semplicemente per la tua natura. Alcune persone non riescono ad accettare tutto questo perché la considerano una malattia e molte volte è proprio la famiglia a voltargli le spalle e farli sentire "DIVERSI".Sentirsi soli, sbagliati, non considerati, non capiti, non permette loro di esprimersi e continuare la loro vera vita.Perché giudicare qualcuno per qualcosa che non ha scelto? |
11 febbraio 2020 | camiria5 |
L’erba del vicino…
L’erba del vicino… di domenico3b scritto il 11/02/2020 Nell' ultimo periodo, a causa degli avvenimenti riguardanti la cina e il virus corona, l'ignoranza della gente si sta facendo sentire ora più che mai. Non è capitato di rado sentire persone palesemente ignoranti al riguardo dire di fare attenzione a tutti i cinesi che potrebbero da un momento all'altro infettarci con "LA MALATTIA". Non capisco come le persone, anche ascoltando le notizie, creino le loro versioni che sono totalmente diverse dall'originale dicendo appunto tali cose e non capendo che non sono i cinesi a contagiare le persone e che il virus sarebbe potuto tranquillamente partire da chiunque. Soprattutto nei piccoli paesi con poca varietà di etnie si pensa che l'unica persona con lo 0% di malattie e problemi sia l'italiano e si pensa alle altre persone di diverso paese e/o cultura come portatori di malattie, problemi ecc... Come dimenticare la famosa frase "ci rubano il lavoro!" oppure "gli danno 50 euro al giorno!" riferite agli immigrati che arrivano in Italia da altri paesi. Perchè bisogna sempre pensare al prossimo come portatore di male? Iniziamo a collaborare non solo col vicino di casa ma espandiamo gli orizzonti e andiamo a vedere oltre la porta di casa dove invece dei nostri piccoli problemini di cui ci lamentiamo in continuazione ci sono persone che vivono in condizioni disumane, sotto un conflitto tra stati e rischiano di essere uccisi. |
11 febbraio 2020 | domenico3b |
DIVERSAMENTE UGUALI
DIVERSAMENTE UGUALI di lucrezia1b scritto il 11/02/2020 Ogni volta che sentiamo la parola extracomunitario, la colleghiamo direttamente alle persone di colore che arrivano nei nostri paesi scappando dalla guerra che distrugge la loro terra ogni giorno da anni, ma quello che non consideriamo è che extracomunitario è anche un americano o un cinese.Solo perché il loro colore di pelle è più simile al nostro, oppure si possono trovare più punti in comune nelle tradizioni, non vuol dire che siano meno diversi o lontani da noi.Siamo così spaventati dal diverso, che non ci rendiamo conto che il bene e il male non è determinato dal colore della pelle o da un abito tradizionale.Quando mi trovavo in vacanza studio in Scozia un paio di anni fa mi sono trovata a dovermi confrontare con persone di paesi lontanissimi, con pensieri e culture diametralmente opposte alle nostre.Mi è rimasta impressa una scena che mi ha scossa e infastidita un sacco, quando in un gruppo di ragazzi arabi vidi una bambina che non poteva avere più di 10 anni, tutta coperta dal velo, che veniva derisa da alcuni ragazzi di un’altro gruppo, etichettandola come STRANA.Ma cos’è strano?È davvero strano e inconcepibile che nel ventunesimo secolo ci siano ancora persona dalla mentalità così chiusa che non riescono a capire che sono proprio le diversità a renderci unici e interessanti.Se ci fosse un mondo di persone tutte uguali, quello si che sarebbe strano.Se la pensassimo tutti allo stesso modo, quello si che sarebbe strano.Se tutti avessero gli stessi gusti e le stesse preferenze, quello sarebbe strano.Dovremmo iniziare a dare più peso alle parole che escono dalla nostra bocca, e capire che nel grande cerchio dell’umanità, siamo tutti diversamente uguali. |
11 febbraio 2020 | lucrezia1b |
Vivere insieme
Vivere insieme di alessandro1b scritto il 11/02/2020 Al giorno d'oggi, è solito dire che il nostro mondo sia civilizzato, moderno, avanzato, aperto a qualunque tipo di religione, orientamento sessuale, passione, nazionalità, gusto. Purtoppo, è una cosa che si dice e basta, perché nella vita reale la gente che si comporta veramente in questo modo è ben poca rispetto a tutta quella che dice di comportarsi in questa maniera. In Italia, ad esempio, negli ultimi tempi sono aumentati in modo terribile gli episodi di antisemitismo dal secondo decennio del 2000 in poi: nel 2018 i casi sono ammontati a ben 190. Questi eventi sono altamente preoccupanti, considerando la grande lotta che è stata fatta al nazifascismo e di come questa ideologia sia altamente antidemocratica e neghi diversi diritti umani a una "razza" considerata "diversa". Ma non è l'unico esempio. Negli Stati Uniti d'America, fino agli anni '60 - '70 la gente di colore era trattata in modo ben diverso rispetto alle persone di pelle bianca: erano sempre "un passo indietro", un bianco aveva sempre la precedenza su un nero, vi era la pratica dell' Apartheid. Per fortuna al giorno d'oggi lo Stato è contro le differenze tra le persone e condanna questi eventi (basti pensare che dal 2008 al 2016 gli USA hanno avuto un presidente di colore, il primo della storia), ma purtoppo anche lì gli attacchi e le aggressioni a coloro che sono diversi dalla maggioranza persistono. In conclusione, pertanto, dovremmo tutti impegnarci per rendere veramente il nostro mondo un posto veramente civile e rispettoso, andando oltre le apparenze. |
11 febbraio 2020 | alessandro1b |
La mia amica Ally.
La mia amica Ally. di aurora1b scritto il 11/02/2020 L’uomo ha da sempre l’esigenza di interagire con i propri simili, fin dalla preistoria.Non ho mai avuto problemi con il relazionarmi con i miei coetanei o persone di età più grande, sono sempre stata molto socievole e determinata nel fare nuove amicizie.Nella mia vita l’amicizia ha un posto fondamentale, penso sia all’apice del podio dei miei sentimenti.Da piccola volevo a tutti costi fare amicizia con la mia nuova vicina di casa, aveva dei riccioli talmente biondi da ricordarmi quelli di una principessa.La mattina quando uscivo con mia mamma per andare verso l’asilo la spiavo sempre dalla finestra ma lei non era mai presente a scuola.Un giorno mi misi d’impegno, avevo deciso che sarei andata a suonarle alla porta per iniziare questa nuova avventura.Preparai con l’aiuto di mia mamma i miei biscotti al cioccolato preferiti, tutti amano il cioccolato vero?Quel giorno misi il vestitino più bello che avevo, era viola, del mio colore preferito.Quel giorno ad aprirmi un fu lei ma la sua mamma, mi disse che Ally, così si chiamava, era a scuola e che sarebbe tornata a breve.Ally frequentava una scuola privata, all’inizio non capì il perché ma nel tempo la verità si presentò come uno schiaffo in pieno volto.Io e Ally iniziammo a condividere ogni cosa insieme, dal cibo ai vestiti ma soprattutto i bei momenti.Ally frequentava una scuola privata poiché soffriva della sindrome di Tourette.La sindrome di Tourette è un disturbo che causa dei tic motori e fonici multipli e involontari.Veniva presa in giro tutti i giorni e la verità è che lei non chiedeva aiuto, non voleva essere un peso per i suoi genitori perciò soffriva in silenzio.Io ed Ally frequentammo il liceo insieme, furono gli anni più belli ma anche difficili.La cattiveria delle persone a volte superava la soglia del sopportabile, erano tutti dei finti moralisti con la puzza sotto il naso.In terza superiore Ally si aprì con me sul suo orientamento sessuale, mi disse che a lei piacevano le ragazze e che si sentiva giudicata ancor prima di fare coming out.Quando la voce si diffuse gli insulti raddoppiarono ed Ally non riuscì a sopportarli.Non credo servi un seguito alla mia storia.Imparare a vivere insieme? Bhe oggi è molto difficile.Le persone ti etichettano ancor prima di conoscerti, viviamo in un contesto tecnologico e social basato sull’apparenza.Non ho mai avuto problemi nel relazionarmi con gli altri, riesco a far sentire al proprio agio tutti e mi invento storie sulla loro vita nella mia mente.Come diceva il caro Platone, ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Sii gentile, sempre.Sono felice di essere una persona così socievole e solare, son |
11 febbraio 2020 | aurora1b |
SIAMO TUTTI UGUALI
SIAMO TUTTI UGUALI di antonella1b scritto il 11/02/2020 Il problema che più attanaglia la formazione di una società priva di pregiudizi e con larghe vedute è il Razzismo. Alcune volte rabbrividisco al solo pensiero di potermi trovare nelle loro condizioni e mi pongo la solita domanda “e se mi trovassi nelle loro condizioni? ”. Mi ritrovo spesso a contatto con situazioni spiacevoli in cui persone che differiscono per il colore della pelle o comunque per una caratteristica fisica vengono maltrattate e umiliate. Tale situazione è insostenibile, anormale e immorale. Le persone che definiamo "razzisti" hanno una capacità di vedute piuttosto ridotte e la maggior parte è egoista. Pensando soltanto a se stessi, a volte a scapito degli altri, non crea un "vivere insieme" vantaggioso per tutti.Si parla di “TOLLERANZA” ma non penso sia il miglior sostantivo da utilizzare, perché chi siamo noi per poter decidere chi tollerare e chi no? Il trovarsi a contatto con stupratori, malfattori e ladri non giustifica il nostro essere inorriditi. Il diverso non dovrebbe spaventarci ma incoraggiarci ad essere più aperti, concessivi e capaci di apprezzare qualità a noi ignote. |
11 febbraio 2020 | antonella1b |
Il vivere insieme
Il vivere insieme di alessia1b scritto il 11/02/2020 Quanto può essere bello e significante per ognuno di noi scoprire una nuova cultura, confrontarsi con qualcuno che ha un altro modo di pensare e di vedere le cose? Quanto tutto questo può farci crescere? Purtroppo ancora oggi siamo qui ad affrontare il tema del razzismo. In generale, chi teme una persona straniera, lo fa perché si sente più importante di esso e lo giudica in base al colore della pelle, alla cultura e all’idea diversa. L’uomo di pelle nera non può essere considerato meno importante dell’uomo di pelle bianca. Chi è razzista non guarda gli aspetti positivi, ma solo quelli negativi, chiudendosi in loro stessi. Viviamo in una società superficiale, dove non si apprezza quasi niente e si giudica all’apparenza e, non si dà importanza al fatto di quanto possa farci crescere il frequentare persone che provengono da altri paesi. Spero solo che un giorno, questo possa essere capito da tutti il fatto che siamo tutti uguali e nessuno è meno importante di qualcun altro. Dovremmo essere meno affrettati nel giudicare e imparare a cogliere tutto ciò che ci viene incontro. |
11 febbraio 2020 | alessia1b |
Partiamo dalle semplici cose
Partiamo dalle semplici cose di giuseppe1b scritto il 11/02/2020 Nel 2020 tutto sembra essere perfetto e sembra che tutto funzioni nel migliore dei modi, ma in fondo non è tutto come sembra. Diciamo di rispettare le leggi, diciamo che siamo tutti uguali, che rispettiamo il prossimo per la propria razza, per la religione e per il proprio sesso, ma queste sono solo parole buttate al vento nessuno di noi si comporta per bene ma lo fa solo apparentemente e non con i fatti. Ormai viviamo in una società multietnica e dovremmo imparare a saper vivere con gli altri , l’uomo ha bisogno di relazionarsi con i suoi simili, anche già nell'antichità si relazionava con gli altri anche dal semplice gesto di cacciare e di procurarsi del cibo che non si faceva mai da soli, anche oggi come allora l’uomo a bisogno di relazionarsi ma mentre prima lo faceva rispettando il prossimo, oggi lo fa irrispettosamente verso l’altro. Infatti secondo me nel mondo d’oggi la prima cosa sbagliata è il pregiudizio, oggi giudichiamo una persona senza che la conosciamo, vediamo per strada una persona e la scherziamo dicendo che è brutta, che è stupida ma invece non lo è, proprio per questo motivo furono sterminati gli ebrei nella seconda guerra mondiale pur non avendo fatto nulla. Non dobbiamo giudicare male una persona solo perché è di un altro colore, o perché parla un’altra lingua, “la diversità è una ricchezza”, sarebbe noiosissimo vivere in un mondo dove tutti fossimo uguali. Nella mia breve vita che ho trascorso ho fatto tante attività che coinvolgevano “il diverso” soprattutto il volontariato, facendo service con l’associazione di cui faccio parte L'INTERACT. Mi è rimasta impresso soprattutto il giorno in cui siamo scesi in piazza per ribellarci contro l’inquinamento globale, la mia scuola ha aderito al Friday for future a Crotone dove mi sono confrontato con persone di vari paesi e soprattutto di varie etnie, i quali si ribellarono come me per lo stesso motivo, ma ad un certo punto ho notato una ragazza araba in un angolo sola, che veniva derisa solo perché portava il burka con il vestito lungo e quindi non veniva accettata da un gruppo di ragazze solo perché non si vestiva alla moda come loro venendo considerata STRANA. Ma strana in quella ragazza non c’era niente era vestita solamente come la sua tradizione gli imponeva. Molte volte, la maggior parte delle volte facciamo le cose senza riflettere, senza aprire la mente e senza ragionare sul male che possiamo provocare alla persona presa in considerazione. Apriamo queste menti e iniziamo a cominciare a pensare che anche noi possiamo essere considerati diversi agli occhi degli altri, il rispetto deve essere reciproco. Partiamo delle semplici cose per arrivare a compiere grandi traguardi. |
11 febbraio 2020 | giuseppe1b |
COGLI L’OCCASIONE PER COMPRENDERE!
COGLI L’OCCASIONE PER COMPRENDERE! di federica1b scritto il 11/02/2020 Oggigiorno gli argomenti più trattati sono globalizzazione e socializzazione. Sia la storia antica che moderna sono pieni di contrasti culturali. Basti pensare all’ostilità razziale, all’antisemitismo o ai più recenti pregiudizi sulle donne, sulla comunità lgbt o sul pregiudizio nato ultimamente verso i cinesi considerati “portatori” del coronavirus. Sentendo questi termini possiamo affermare con molto rammarico che purtroppo l’uguaglianza è un’utopia mai raggiunta nonostante siano molte le iniziative interculturali che tendono a rendere persone di diversa nazionalità parte di tutto un insieme. Esempi lampanti sono ad esempio gli scambi interculturali organizzati da scuole e università o il recente spot fatto dagli sportivi con scritto “respect”. Un’esperienza che mi è capitata nel mio piccolo è stata quando recandomi all’ospedale di Crotone ho avuto l’opportunità di incontrare una ragazza senegalese che era appena sbarcata ed era stata trattenuta alcuni giorni per eseguire diversi accertamenti sul suo stato di salute. Non avrei mai pensato di dirlo, ma solamente oggi ripensandoci posso affermare con orgoglio e felicità che quei brevi giorni trascorsi insieme hanno aperto la mia mente. Quell’incontro con qualcuno apparentemente diverso da me mi ha maturata e mi ha fatto acquisire nuove consapevolezze, ho capito realmente la veridicità della frase “l’unione fa la forza”. Mi sono sentita bene nel tranquillizzarla e nel farla sentire accolta, pensando a come sarebbe stato bello se anche avessero accolto anche a me nello stesso modo. Ho capito che il diverso in realtà è un qualcosa che non esiste, è tutto un muro mentale. Per il nostro futuro spero che le parole diventino fatti concreti e che ognuno nel proprio piccolo si impegni a fare qualcosa per cambiare questa brutta realtà in cui viviamo perché come diceva Antoine De Saint Exupéry “colui che differisce da me, lungi dal danneggiarmi, mi arricchisce. La nostra unità è costituita da qualcosa di superiore a noi stessi- l’uomo”. |
11 febbraio 2020 | federica1b |
Tonalità diverse di un unico dipinto
Tonalità diverse di un unico dipinto di ines1b scritto il 10/02/2020 Nessuno è perfetto e tanto meno è la copia di qualcun'altro, in un mondo pieno di così tanti colori e tonalità; è fondamentale però che questi colori riescano bene a mescolarsi tra loro per dipingere il grande quadro dell'umanità. E' banale ritrovarci di fronte a situazioni che ci mettono alla prova, nelle quali capiamo veramente cosa significhi rispettare il prossimo. Personalmente un episodio che è rimasto impresso nella mia mente è accaduto due anni fa in vacanza a Londra, città variegata e (credevo) con grande apertura mentale, anche se so che è sbagliatissimo generalizzare. Sono state orribili le parole che sentivo durante il giorno del pride: le persone si spingevano così tanto da urlare in faccia a ragazzi omosessuali di essere malati, di non avvicinarsi perchè potevano essere infettivi. La folla rispondeva a queste scemenze all'unisono, ma nella mia mente pensavo a come si sarebbe potuto sentire un ragazzo di quelli se si fosse trovato da solo in questa situazione, senza nessuna forma di protezione o sostegno. Non c'è voluto molto per avere una risposta concreta, infatti arrivati nella metro abbiamo visto un ragazzino con i simbolici vestiti colorati in mezzo ad altri tre, i quali lo insultavano pesantemente e ogni tanto gli davano qualche schiaffo. Erano più grandi di noi ed eravamo spaventati; non eravamo nemmeno in Italia e avevamo dei dubbi sulle prossime mosse da fare. Per fortuna abbiamo scelto di chiamare le guardie indicandogli quell'angolino: in questo modo il ragazzo con la maglia tutta strappata ha avuto modo di scappare. Questo è solo uno degli infiniti casi che succedono ogni giorno in giro per il mondo. Il diverso deve essere uno stimolo per imparare e non un bersaglio da colpire come per esempio attualmente sta accadendo in Italia con i migranti o con i cinesi utilizzando la scusa del coronavirus. Apriamole queste menti e cominciamo a prendere in considerazione l'idea che anche noi siamo diversi agli occhi degli altri. Il rispetto si genera dal rispetto ed è inammissibile sfogare ogni cosa su chi non si intromette minimamente nella nostra vita, creando categorie inesistenti e pregiudizi ignoranti. |
10 febbraio 2020 | ines1b |
Dobbiamo evadere dalle nostre realtà
Dobbiamo evadere dalle nostre realtà di giusy1b scritto il 10/02/2020 Il nuovo o l'altro ci hanno da sempre spaventato, forse perché fondamentale ognuno si sente più al sicuro quando è da solo. Da soli però si ci annoia, ci si crea un mondo monotono improntato sull’egocentrismo. È bene quindi aprirci al mondo e fare nuove esperienze, conoscere il mondo e le persone a noi intorno, abbattere qualsiasi vincolo che ci impedisce di apprendere novità. In 16 anni di vita, nonostante siano pochi, le esperienze insieme agli altri mi hanno permesso di crescere e di maturare. Parlo di esperienze come il volontariato o lo stesso andare in una scuola dove non conoscevo nessuno. Il volontariato ovviamente è quel mondo magico dove tutto sembra meno brutto, dove le cose tristi passano in secondo piano e persino la sofferenza viene vissuta diversamente. Si impara così a rapportarsi con la gente sotto un altro punto di vista, si impara a scambiare più sorrisi e meno gli altri e si scopre che stare insieme in una realtà del genere è veramente appagante. L'altra esperienza è l'inizio della scuola superiore senza conoscere nessuno. Quest’ultima, a differenza della prima, mi ha portato a rafforzare il mio carattere in una maniera incredibile perché nel conoscere persone nuove con le quali condividere la maggior parte del mio tempo ho scoperto che esistono realtà totalmente diverse dalla mia con cui rapportarmi. Ho imparato stando insieme a loro, che esistono, anche sulle piccole cose, modi di pensare diversi e che non per forza ce ne debba essere uno prevalente. Ho imparato stando insieme a loro che l'altro bisogna accettarlo senza volerlo cambiare ma ho imparato soprattutto che se c'è un solo pizzico di umiltà in ognuno di noi allora il mondo funziona. |
10 febbraio 2020 | giusy1b |
Vivere insieme
Vivere insieme di eli36 scritto il 08/02/2020 Ogni giorno ci troviamo difronte eventi, spesso tragici, che vedono come soggetto la disuguaglianza di genere. Per alcuni di noi è scontato pensare ad un mondo dove ormai non dovrebbero esserci distinzioni di "razza"; per altri invece, dati i loro pensieri retrogradi, esiste ancora un mondo in cui non tutti siamo uguali e addirittura alcuni meritano più di altri. Spesso mi trovo davanti situazioni in cui persone vengono umiliate e prese di mira solo per il diverso colore della pelle, diverso orientamento sessuale o addirittura diversi pensieri. Prima di tutto per saper vivere insieme serve capire cosa è giusto e cosa non lo è. Per essere sereni con gli altri bisogna riconoscere che ognuno di noi è diverso, ma nessuno dovrebbe meritare più dell'altro.In passato sono state fatte continue lotte per combattere la disuguaglianza, Martin Luther King combatteva per i diritti umani, protestando e dicendo di avere un sogno: quello di vivere in un mondo in cui i popoli non fossero più divisi in base alla razza.John Lennon si definiva un sognatore nel desiderare un mondo in cui non c'è niente per uccidere o per morire, senza nessuna guerra.Questi sono gli stessi sogni che molti di noi oggi hanno, sperando in un futuro migliore. Ma riusciremo un giorno a rispettarci e ad apprezzarci per quello che siamo? |
08 febbraio 2020 | eli36 |
In fila verso la malvagità
In fila verso la malvagità di arianna14 scritto il 07/02/2020 “Se fosse tuo figlio riempiresti il mare di navi di qualsiasi bandiera. Vorresti che tutte insieme a milioni facessero da ponte per farlo passare.” Sono questi i primi versi della poesia scritta da Nicoló Govoni; versi che espongono concretamente il disagio, la sofferenza, l’agonia di tutte quelle persone costrette a fuggire dalla propria patria e affrontare le mille avversità che comporta un viaggio in mare aperto. Govoni, inoltre presuppone che “se fosse tuo figlio ti getteresti in mare, uccideresti il pescatore che non presta la barca, urleresti per chiede aiuto, busseresti alle porte dei governi per rivendicarne la vita”... insomma, non resteresti di certo indifferente dinanzi ad una simile disgrazia. Eppure questo accade sempre più spesso. Ma non importa, sai perchè? Perché non è tuo figlio, per fortuna... o meglio, per fortuna che qui non c’è nè guerra nè fame. La sera riesci a dormire serenamente perché non è una realtà che tocca te in primis... e sbagli. Dovresti chiederti cosa provano, una volta sopravvissuti, gli immigrati che continuano a subire commenti ricchi d’odio e razzismo, disapprovazione e paura del diverso. A tal proposito, non molto tempo fa mi é capitato di assistere ad un scena di vita quotidiana apparentemente innocua: ero con mio padre in posta e, tra le persone in fila agli sportelli, un ragazzo di colore attendeva pazientemente il suo turno. Ero quasi sorpresa per l’approccio rispettoso ed educato da parte degli anziani presenti nei suoi confronti... peccato che ci ha pensato un dipendente a rompere quel ricercato equilibrio. In che modo? Inspiegabilmente, una volta arrivato il turno del ragazzo, gli viene detto che le procedure di cui aveva bisogno richiedevano molto tempo e, dato che, secondo il dipendente, lui non ha un lavoro, avrà sicuramente tutto il tempo a disposizione; così, il ragazzo diventa nuovamente l’ultimo della fila e il suo volto, dinanzi a tanta malvagità, sembra spegnersi. |
07 febbraio 2020 | arianna14 |
Impara a vivere insieme
Impara a vivere insieme di diadams scritto il 07/02/2020 Vi siete mai chiesti a cosa servono tutte queste leggi che governano il nostro mondo?Queste infinite leggi hanno uno scopo bene preciso, servono per cercare di far convivere tutte le persone in pace tra loro.Ma guarda do il mondo ora come ora non mi sembra che queste leggi stiano facendo bene il loro lavoro. Questo perché purtroppo, nel mondo insieme a tante leggi esiste anche tanta ignoranza. E dove possiamo riconoscere di aiest'ignoranza di cui ho parlato ? Beh.. molto semplice! Basta vedete come si trattano le persone meno fortunate, basta vedete quanti hanno paura di una persona di un'altra nazionalità e come trattano male queste persone, o ancora anche sono nel fatto di etichettarle come "persone diverse".Credo che ognuno di noi, chi più chi meno, debba fermarsi e cercare di imparare a rispettare tutto ciò che lo circonda, tutto ciò che è intorno a lui; in primis, prorpio gli altri uomini!Io personalmente cerco sempre di rispettare ogni perosna con cui mi trovo a parlare o con qualsiasi persona che incontro per strada o sull'autobus. Credo che sia uno dei modi migliori di vivere bene con gli altri ma soprattutto con se stessi. |
07 febbraio 2020 | diadams |
Il futuro del mondo
Il futuro del mondo di meterea18 scritto il 06/02/2020 Per mondo si intende ogni singolo essere vivente che esiste sulla Terra, nessuno escluso. Dovrebbero avvenire dei cambiamenti capaci di migliorarlo, ma purtroppo, non sempre avviene un cambiamento che ci porti nel l’imminente futuro, ma anzi molte volte si fanno dei passi indietro proprio come fanno i gamberi. Ci sono degli sviluppi che rendono l’umanità capace di aprire la propria mente per cercare di superare nuovi limiti, a volte esagerando, e altri invece che fanno regredire l’uomo nei tempi medievali. Non si fa altro che parlare di uguaglianza e rispetto, ma poche sono le persone che davvero lottano per rendere l’uomo un essere migliore.Penso che una cosa che le altre generazioni forse non ancora erano in grado di capire, ma che la nostra invece sta assimilando bene: L’uguaglianza.Con vari progetti scolastici sono riuscita a percepire le differenze, ma anche le traduzioni che accomunano diverse culture.Partecipando al progetto Erasmus+ mi sono ritrovata, per una settimana, a contatto con molti ragazzi provenienti da diversi Paesi del nord-Europa, ed è stata un’esperienza fantastica e significativa perche tutti hanno imparato qualcosa di nuovo e hanno fatto amicizia, ma la cosa più importante è che, a parte differenze di tradizioni e fisionomia, nell’animo siamo tutti uguali.Promuovere l’uguaglianza è una battaglia che si combatte da molti, forse troppi, anni. Persone come Nelson Mandela o Ghandi hanno speso la propria vita per la libertà propria e della loro popolazione mettendo tutta la loro anima in ciò che facevano.Ancora oggi, purtroppo, ci sono persone che non riescono ad accettare che il mondo cambia, finalmente, e vogliono che tutto rimanga o ritorni come prima, quando l’ignoranza regnava e leggi contro “razze” e pensieri ci imponevano di essere diversi.Per questo motivo avvengono eventi spiacevoli che rendono la parola “diversità nelle condizioni di essere ancora in utilizzo per poter spiegare al mondo che gli errori commessi in passato non sono stati del tutto compresi.Quella per l’uguaglianza, è una lotta che viene portata avanti giornalmente anche da personaggi importanti e molto influenti nel mondo, che propongono canzoni, scrivono libri, aprono dei dibattiti e registrano film, ponendo al centro di tutto, queste questioni. Un frase che dovrebbe essere utilizzata come inno in questo mondo malato e pieno di pregiudizi è: “We are the world, we are the children, we are the one who make a brighter day, so let’s start giving” tratta dal brano cantato da diversi interpreti americani che pongono il mondo in mano ai bambini. Infatti soltanto le loro anime fragili potranno rendere, in un futuro prossimo, il mondo un posto migliore. |
06 febbraio 2020 | meterea18 |
sinergie
sinergie di adrifoggetti scritto il 02/02/2020 Imparare a vivere insieme lavorando insieme. ma in passato personaggi autorevoli come Leonardo da Vinci , eroe rinascimentale della cultura, hanno realizzato cose in perfetta solitudine....l'invenzione che non c'è: di Leonardo racconteremo il mistero, le sue ricerche spasmodiche a caccia dei segreti dell'Universo, il bello ideale.Nelle citazioni enuncia i principi fondamentali della conoscenza e la critica al principio di autorità; analizza anche il brutto,il pittoresco e naturalmente realizza il sublime, sempre imperfetto, piccolo e grande, nell' aspirazione all'armonia perfetta, nella consapevolezza che tutto sia imperfetto. |
02 febbraio 2020 | adrifoggetti |
Un volto passato ma non lontano
Un volto passato ma non lontano di carolavill scritto il 02/02/2020 Il primo passo per vivere insieme è portare rispetto a se stessi e agli altri. |
02 febbraio 2020 | carolavill |
Cittadini di un’unica patria
Cittadini di un’unica patria di vincenzon04 scritto il 02/02/2020 Abitando in un piccolo paesino sconosciuto a tutti, non ho avuto molte possibilità di poter dialogare riguardo ad una tematica vista da occhi vissuti altrove e, ogni qualvolta si presentava un'opportunità, la mia timidezza non mi permetteva di relazionarmi. |
02 febbraio 2020 | vincenzon04 |
“UN SOGNO DA SVEGLI”
“UN SOGNO DA SVEGLI” di alexia5 scritto il 01/02/2020 “Nessun uomo è un isola” diceva John Donne; siamo così uguali ma così diversi. Oggi viviamo in una società che vede solo i difetti e i pregiudizi della persone perché siamo indifferenti, abbiamo paura di conoscere chi ci sta accanto. A me è capitato di essere pregiudicata e presa in giro per i miei difetti. Nessuno mi calcolava, sapevano soltanto ridere alle mie spalle anche se i giorni della verifiche cercavano sempre il mio aiuto. Stavo sempre da sola per paura di non piacere agli altri! Ma per fortuna ora ho amiche che mi accettano per quello che sono, che mi proteggono e mi vogliono bene. A me non piacciono i pregiudizi. Infatti, non ho mai fatto un’osservazione sugli altri. Il pregiudizio è un concetto spesso negativo. Infatti oggi si pensa che l’uomo di colore sia aggressivo, violento e cattivo mentre i bianchi suono buoni. In realtà non è così perché tutti siamo uomini e sbagliamo, ma tutti abbiamo pregi e difetti, tutti viviamo nello stesso pianeta; non credo che per il colore della pelle uno è perfetto mentre l’altro è sbagliato e quindi bisogna lasciarlo solo e parlargli alle spalle. Che dire, mi piacerebbe un mondo pieno di persone che si sentissero tutti fratelli;che non giudicassero, non lottassero, non facessero guerre solo per differenza di religione. Non so se questo è possibile, ma la speranza è come diceva Aristotele “Un sogno da svegli” |
01 febbraio 2020 | alexia5 |
Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di farlo
Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di farlo di lucy9 scritto il 01/02/2020 Come recita l'articolo 21 della costituzione italiana "tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola,lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione", credo che il diritto ad esprimere il proprio pensiero, le proprie opinioni sia alla base del "vivere insieme". Ognuno di noi ha un modo proprio di pensare e di vedere le cose. Attualmente viviamo in una società con una mentalità alquanto aperta, purtroppo però come disse martin Luther King "abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci ma non abbiamo imparato l'arte di vivere come fratelli". Ognuno può pensare liberamente ciò che vuole, ma ci sono persone che ritengono molte cose un tabù, un qualcosa di sbagliato, contro natura e cercano in tutti i modi di placare queste voci che sono contro il pensiero proprio.Quasi tutti i giorni leggo articoli di persone che continuano a ferirsi, per la religione , per il colore della pelle, per l'orientamento sessuale. riscontro molto odio e ostilità nelle menti. Per questo io mi chedo, come possiamo "vivere insieme" se non riusciamo prima ad accettare il fatto che gli altri possono avere un pensiero diverso dal nostro(?). Quando riusciremo ad essere tutti più maturi e ad accettare ciò, solo allora riusciremo a capire come vivere insieme. |
01 febbraio 2020 | lucy9 |
Siamo diversamente simili
Siamo diversamente simili di ales14 scritto il 01/02/2020 Noi siamo così uguali, ma allo stesso tempo così diversi. Quando si cresce iniziamo a capire come vanno le cose; si cambia, e si fanno delle scelte diverse, che talvolta a qualcuno non vanno bene, ma noi non possiamo farci nulla, perché ci rappresentano. Per questo ci definiscono “stani”. C’è comunque qualcuno che cerca di cambiarci. Ma noi che colpa ne abbiamo? Siamo sempre gli stessi in fondo. Io sono ancora piccola, ma nonostante ciò ho assistito ad un episodio particolare. Io ho un’amica che è lebica e le voglio bene così com’è. Durante una visita scolastica a Bologna, incontra una ragazza, un po' come lei; tra loro scoccò il “colpo di fulmine”. Non si conoscevano, eppure una delle due contattò l’altra. Iniziarono a conoscersi, e a vedersi; io le aiutavo, perché per loro passeggiare per il paese non era il caso: si erano già verificati casi in cui coppie gay venivano prese di mira, con parole e gesti offensivi. Dovevate vederle, erano così dolci, e carine … purtroppo però non tutto va sempre bene, infatti, mentre la mia amica stava camminando di ritorno da scuola, fu presa di mira da un gruppetto di ragazzi: iniziarono a prenderla in giro con parole pesanti, però non erano contenti di ciò che avevano già fatto, perciò iniziarono ad alzare le mani; per fortuna però in quel periodo eravamo vicine di casa, e, dopo aver sentito le urla sono corsa da lei per fermarli, evitando che la situazione andasse nel peggiore dei modi. Una volta che quei bulletti se ne furono andati, io ebbi la piena opportunità di curarla. Aveva le ginocchia ricoperte di sangue e polvere, così come la sua maglia e il pantalone. Il suo dolce viso era impolverato,le lacrime lo rigavano e il sangue le usciva dal naso. Le pagine dei suoi quaderni erano state strappate, i suoi libri erano stati gettati per terra con forza così come gli oggetti nel suo astuccio. Lei, dopo quell’episodio non andava più in giro da sola per paura che potesse ricapitare; iniziava a non andare più a scuola perché non voleva che i suoi compagni la prendessero in giro e iniziava a mangiare davvero molto poco perché pensava che la colpa di ciò che era successo fosse la sua, ma io l’ho aiutata ad andare avanti, perché, que¬sta cosa, come l’ho detta a lei, la vorrei dire a tutte quelle ragazze che pensano che essere lesbica sia uno sbaglio: essere omosessuale, o comunque, far parte della LGBTQ+, non è uno sbaglio, è una scelta, e nessuno ci può dire cosa fare o no, oppure chi amare o no. Noi siamo liberi, le nostre scelte non ci cambiano, e ciò che facciamo, qualsiasi, non è né giusta né sbagliata, è semplicemente ciò che siamo. |
01 febbraio 2020 | ales14 |
Un puzzle universale
Un puzzle universale di ricaa8 scritto il 01/02/2020 Tutti gli uomini sono creati eguali, che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità”, così scrisse Benjamin Franklin nella dichiarazione d’Indipendenza americana. Ma cosa pensa realmente l’uomo? Ogni giorno, inconsapevolmente, veniamo a contatto con storie totalmente diverse, di cui non sempre siamo a conoscenza. Ma cos’è la “diversità” se non una barriera immaginaria che la nostra mente involontariamente crea? Così ci ha sempre insegnato la storia: deportazioni, guerre, prigionie nate per una differenza etnica o religiosa. È veramente questo il mondo nel quale vogliamo continuare a vivere? È proprio vero che noi, uomini, siamo così testardi da ripetere sempre gli stessi errori! In verità non esiste uno “straniero”, ma solo un essere umano che ha idee, usi, costumi differenti dai nostri. “Convivere” non significa dover omologare il nostro pensiero alla massa, bensì riuscire a coniugare ogni tratto differente, per creare un’unica società pacifica. Perché, in fondo, cosa siamo se non tanti tasselli di un puzzle universale non ancora completo, le cui tessere sono speciali, proprio perché diverse le une dalle altre? Bisogna che ognuno di noi liberi la mente da questa prigione autoimposta, determinata dal concetto di diversità. D’altronde fu Einstein a sostenere che non esiste alcuna razza se non quella umana. Era il 15 Giugno di qualche anno fa quando mi presentarono questo ragazzo: occhi scuri, carnagione non troppo olivastra e uno stile di abbigliamento tutto suo. Diventammo più intimi, un giorno, mi raccontò la sua storia: veniva dall’Egitto, costretto a fuggire per ritrovare la tanto amata libertà, persa ormai da tempo; dalle sue insicure e tremanti parole si poteva percepire il nodo in gola che lo angosciava, man mano che raccontasse il suo ‘viaggio’ durato centosessanta ore, in un mare che sembrava essere infinito. Col tempo riuscii a comprendere e conoscere una cultura nuova, diversa dalla mia, perché differenti erano le tradizioni, le abitudini ecc… Non fui spaventata, bensì affascinata da quanto varia sia la vita in ogni angolo del nostro mondo, ho compreso che chiunque ci stia intorno ha una propria storia. Ma ciò che tuttora non mi dà pace è sapere che nel nostro mondo c’è chi ancora sostiene di essere superiore agli altri, imponendo, ad esempio, la propria cultura, poiché si crede in possesso del diritto di poter stabilire ciò che sia giusto o sbagliato. L’uomo è un essere sociale e, come tale, necessita di dover condividere il proprio essere in questa vita con chi gli sta intorno e nessuno dovrebbe mai impedirlo o ostacolarlo |
01 febbraio 2020 | ricaa8 |
La nostra lotta non deve finire
La nostra lotta non deve finire di rainbowsoul scritto il 31/01/2020 Ogni giorno, su Instagram, guardo persone che vengono dal Canada, dal' Inghilterra e Paesi Bassi che vivono la loro vita in pace, dove le donne sono alla pari dell'uomo e chiunque può amare liberamente chi vuole. E poi guardo nel mio paese, dove la parola gay viene ancora usata come un insulto e la qualità principale delle ragazze è la bellezza e non l'intelligenza. Sono cosciente del fatto che l'ultima frase sia un esagerazione, ma è così che mi sento giudicata dalla società di oggi. |
31 gennaio 2020 | rainbowsoul |
VIVERE INSIEME
VIVERE INSIEME di ollareollare scritto il 31/01/2020 VIVERE INSIEME |
31 gennaio 2020 | ollareollare |
L’uguaglianza è apparenza
L’uguaglianza è apparenza di amiria scritto il 31/01/2020 Nasciamo uguali;ma l'uguaglianza ha vita breve,e termina già nel momento in cui,secondo il sesso del neonato,lo si pone in culle di colore differente.Questa sorta di "indottrinamento" accompagna i bambini sin dalla più tenera età,inducendoli a percepire qualunque cosa condiderata insolita o diversa come "errore".Come ricorda Balzac: sebbene l'uguaglianza sia un diritto largamente predicato,nessuno è in grado di convertirlo in un fatto.Ammetto di concordare con questa citazione: nel 21esimo secolo,gran parte di noi indossa ancora un bel paio di occhiali con tanto di lenti predisposte per una visione tradizionalista e anti-progresso.Spesso mi è capitato di partecipare a dibattiti su tematiche di questo tipo;dove mi sono scontrata con opinioni sessiste e radicate che,a parer mio,sono frutto di pura ignoranza.Al giorno d'oggi ,la diversità, non assume alcuna accezione negativa,al contrario è di fondamentale importanza:uguaglianza non significa "omologazione" in quanto,se fossimo tutti uguali,come copie di un libro,i rapporti sociali sarebbero inutili,poichè significherebbe un costante e ripetitivo "conoscere se stessi".Ciò che accomuna gli uomini,che li rende davvero uguali,è il concetto di dignità e,la parità di genere,si basa su questo valore.È questo il significato di uguaglianza che bisognerebbe diffondere e, a noi giovani spetta la prima fila lungo il corso di questa battaglia. Il progetto ideato dalla mia classe per abbattere i pregiudizi è stato la presentazione di un video su Frankenstein.Lo scopo dell'elaborato è stato testimoniare che,il più delle volte,ci soffermiamo e giudichiamo solo l'apparenza degli esseri umani che,nel caso di Frankenstein,pur essendo diverso (reputato un mostro), è comunque capace di provare sentimenti ed è,pertanto,umano.Attualmente,l'unico limite alla discriminazione di genere,suppongo sia la morte.Come recita uno dei miei proverbi preferiti:finito il gioco,re e pedone,tornano nella stessa scatola.Tuttavia credo sia sbagliato;l'uomo dovrebbe apprendere questo concetto lungo il corso della propria vita e ,l'unico modo per farlo,è l'amore.L'amore è l'ideale supremo di parità e rispetto reciproco.Solo amando possiamo essere uguali. |
31 gennaio 2020 | amiria |
Un puntino blu
Un puntino blu di marica19 scritto il 31/01/2020 Penso al mondo, così spietato e indecifrabile, ricevuto in eredità dai nostri genitori e che noi abbiamo continuato a corrompere a colpi di indifferenza e cupidigia. È vero, il mondo non è mai stato un posto facile in cui vivere e la storia ce lo insegna e sarebbe troppo bello rifugiarsi nell’utopistico desiderio che un’altra epoca possa essere stata priva di tale buio. Ma in questo periodo, stranamente sempre allo stesso punto della sera, inizio a pensare a quanti importanti conquiste, oggi scontate, siano state raggiunte con un ritardo tremendamente grande, millenario. Penso a quanto sarebbe bello che questo puntino blu in cui viviamo possa diventare un posto accogliente, pieno di opportunità e diritti. Un sogno difficile da realizzare, lo so; ogni giorno notizie di soprusi e ingiustizie giungono alle nostre orecchie, notizie di diritti calpestati in qualche posto per noi troppo remoto per essere importante. “La violenza del diritto avvenuta in un punto della terra è avvertita in tutti i punti”, diceva Kant. Vorrei che ognuno di noi imparasse a rispettare i diritti di tutti combattere per usufruire dei suoi ed esprimere il proprio pensiero senza essere calpestato. Voltaire invece diceva “mi dissocio da ciò che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di dirlo”, che frase meravigliosa; di quante tragedie e ingiustizie in meno priveremmo questo mondo se queste poche parole fossero conosciute e comprese da tutti. Penso allora che solo l’educazione data dalla famiglia e dalla scuola possano fornire ad ognuno gli strumenti necessari affinchè i diritti di ogni essere umano possano essere rispettati. |
31 gennaio 2020 | marica19 |
Vivere insieme
Vivere insieme di mocris20 scritto il 31/01/2020 Oggi trovare uno stile di vita più sostenibile, per poter vivere e relazionarsi con gli altri, non è una cosa da poco. Un buon esempio di convivenza è stato proposto dalla mia scuola, con il progetto di alternanza scuola-lavoro. Uno di quei progetti che ci fanno avvicinare alla cittadinanza globale. Grazie ad un'associazione che accoglie immigrati, detenuti, donne senza tetto, possiamo capire davvero cosa vuol dire convivenza tra persone che hanno costumi e usanze diverse. Ci è stato raccontato che nei primi tempi, quando arriva una nuova persona in comunità non è facile adattarsi a vivere ad una determinata condizione di vita. La tolleranza tra i diversi ospiti della comunità non è semplice, poiché appunto tutti derivano da usanze di vivere diversi. Credo però che al di là dei diversi modi di vivere sia importante tollerare ciò che vuole fare una persona e ciò che non vuole fare. Non si deve giudicare in base a ciò che fa, ma in base a ciò che è dentro, lei stessa. Valorizzare le diverse culture è importantissimo affinché si trovi una giusta strada per una vita sostenibile, ed è possibile trovarla soltanto accettando la diversità delle culture. |
31 gennaio 2020 | mocris20 |
Vivere insieme
Vivere insieme di ggbendel scritto il 30/01/2020 L’uomo è, per sua natura, un essere sociale. Da sempre ha vissuto formando gruppi con suoi simili, dando vita a delle società.Ovviamente, vivere all’interno di una comunità comporta, oltre ai diritti, diversi doveri, necessari per riuscire a vivere insieme.Infatti, è facile pensare che un insieme di persone, grande o piccolo sia, abbia la tendenza di discutere, causare problemi e discriminazioni e creare conflitti.Vivere insieme equivale a creare un clima di integrazione e accoglienza in tutto il mondo e abbattere qualsiasi tipo di pregiudizio, violenza e disuguaglianza e tutto ciò è fondamentale.Per noi studenti, la conoscenza di temi come il rispetto dei diritti umani, l’uguaglianza di genere e la volontà di vivere in un modo pacifico, senza alcun conflitto è stata inserita tra gli obiettivi dell’Agenda Globale per lo Sviluppo Sostenibile 2030 dell’ONU. Per le nazioni unite è inoltre necessario dare agli studenti di tutto il mondo la possibilità di condurre in futuro uno stile di vita sostenibile, nel rispetto di tutti i principi di pace e uguaglianza e dei diritti umani.La consapevolezza di questi argomenti e ilpoter agire per arginare tutti i problemi legati a queste tematiche sarà la nostra più grande ricchezza, ciò che ci permetterà di vivere al meglio, insieme.A mio parere, imparare sin dall’inizio ad agire per rendere il mondo un posto più accogliente e pacifico è fondamentale.Ho deciso più volte di partecipare a manifestazioni e cortei, per fare la mia parte e lottare per i diritti di tutte le persone al mondo.In particolare, l’Otto marzo dell’anno scorso, ho partecipato alla manifestazione organizzata a Roma da Non Una Di Meno, movimento femminista e transfemminista.Chi si trovava lì scioperava contro la violenza maschile sulle donne, le discriminazioni di genere e altre tematiche che impediscono la piena indipendenza delle donne, elemento fondamentale per vivere in una comunità.Sono rimasta meravigliata da come persone di sesso ed età diversa fossero riunite in unico luogo, protestando per cambiare la loro realtà.Mi sono sentita parte di qualcosa, non ero sola, c’erano tantissime persone che lottavano per eliminare tutte le azioni e i pensieri misogini e sessisti. Mentre marciavamo cantando e agitando cartelloni e striscioni, sapevo di star facendo la cosa corretta e, soprattutto, avevo la sensazione quelle persone, tutte insieme, sarebbero davvero riuscite a cambiare la società.Nelle ore passate lì, ho parlato con tantissime persone diverse e ho appreso nuovi concetti e idee.È stata un’esperienza bellissima, che mi ha nuovamente dimostrato l’importanza di battersi per vivere insieme al meglio. |
30 gennaio 2020 | ggbendel |
Vivere e convivere
Vivere e convivere di manu88 scritto il 30/01/2020 Vivere e convivere: due termini tanto simili, ma anche troppo distanti, soprattutto quando di mezzo ci sono l’ignoranza e la cattiveria.“Siamo tutti uguali, con gli stessi diritti” è una frase molto sentita e poco dimostrata con i fatti perché in teoria siamo tutti eccellenti, ma nella pratica?Quasi quotidianamente, ormai, ci sono casi di violenza e discriminazione legate al diverso colore di pelle, alla diversa religione o ai diversi gusti. Insomma, ad oggi il rispetto dei diritti umani è un optional. Secondo il pensiero di molte persone, infatti, le donne devono essere considerate inferiori rispetto agli uomini, un uomo a cui piace un altro uomo viene classificato nel gradino più basso e magari deve essere anche preso a calci e pugni, uno straniero deve morire piuttosto che essere ospitato, accolto in un altro territorio con altre tradizioni, altre persone. La realtà è che siamo tutti esseri UMANI. È proprio questa la parola chiave di tutto, l’umanità: l’insieme dei sentimenti positivi che distinguono l’uomo dalle bestie. E invece la maggior parte del mondo è abitata da bestie che hanno questi pensieri e se davanti a tutto questo marciano anche l’apatia, l’indifferenza e l’omertà il mondo non uscirà mai dal suo guscio, non crescerà mai perché in fondo che ha la donna di inferiore all’uomo? Che differenza c’è tra amare un uomo e amare una donna? Che male c’è nell'essere semplicemente sé stessi? Perché bisogna essere egoisti piuttosto che accogliere e aiutare ad inserirsi nella società? Quando si capirà la sostanziale differenza tra vivere e convivere, allora, solo allora, esisterà un mondo libero, bello, maturo e con molti più esseri umani che bestie. |
30 gennaio 2020 | manu88 |
In teoria…
In teoria… di sxdeveryday scritto il 30/01/2020 “Tutti sono uguali davanti alla legge, ognuno ha gli stessi diritti”.In teoria queste affermazioni sono veritiere, è quello che dice la legge.In pratica purtroppo risulta difficile applicarle.Esistono vari tipi di atteggiamenti che sono la causa di queste difficoltà: maschilismo, razzismo, xenofobia, trans fobia, omofobia, antisemitismo ... |
30 gennaio 2020 | sxdeveryday |
Provandoci non costa nulla
Provandoci non costa nulla di tiffany8 scritto il 30/01/2020 Nel mondo siamo 8 miliardi di persone, tutte con caratteristiche, opinioni e vite differenti; il più delle volte si hanno degli scontri dati da ideali diversi. Credo che ognuno nella propria vita scelga di essere, fare o diventare ciò che più desidera, nessuno ha il diritto di giudicare o offendere persone che semplicemente non pensano nel suo stesso modo. Purtroppo la popolazione è divisa e lo è sempre stata quindi non è semplice vivere in comunità e andare d'accordo con tutti, ma ogni giorno spero che qualcosa possa cambiare; che le persone comincino a capire che ormai non si risolve nulla con le discussioni ma con il confrontarsi e chiarirsi. Quindi non è facile vivere insieme, ma è fondamentale provarci. |
30 gennaio 2020 | tiffany8 |
imparare a vivere insieme
imparare a vivere insieme di iree12 scritto il 30/01/2020 Tra uomini non dovrebbero esistere razze.tutti gli uomini sono uguali, ma ogni individuo è diverso da un altro individuo. in quanto ragazza mi viene da dire che l'uguaglianza di genere non è ancora presente nella società italiana, poichè sono stata vittima numerose volte di fischi o apprezzamenti indesiderati. Non è presente perchè nel 2020 i ragazzi devono spendere di più per entrare in discoteca, e non è presente perchè una ragazza viene etichettata solo dall'abbigliamento, dal numero di ragazzi che ha avuto e non è presente per molti altri motivi. Nella società italiana non solo non è presente l'uguaglianza di genere, ma anche la libertà di fare molte altre cose. Vorrei vivere in un mondo dove ognuno lascia vivere l'altro senza il bisogno di giudicare ad alta voce, perchè credo che giudicare comuqnue sia una cosa umana, e senza usare violenza. ognuno deve avere la libertà di segliere per se stesso, senza dover avere paura di essere costantemente insultato. |
30 gennaio 2020 | iree12 |
Confronti
Confronti di nonloso123 scritto il 30/01/2020 Mi è capitato recentemente di confrontarmi con alcune mie compagne di classe, che sostenevano la necessità di ricordare costantemente la “Shoah” come l’unico olocausto che ci sia mai stato nel mondo. È vero che è stato un avvenimento terribile, programmato da un pazzo che odiava gli ebrei per la loro razza. Io ho pensato invece che gli olocausti non finiranno mai finché non ci sarà giustizia, finché ci sarà la povertà, finché ci sarà disuguaglianza sociale, finché ci sarà qualcuno che non potrà essere libero di esprimere la sua opinione, finché l’amore non prenderà il posto dell’odio, finché ci sarà disprezzo verso persone di etnie diverse. Sono tornata a casa e sono stata contenta di verificare che i miei genitori erano d’accordo con me. |
30 gennaio 2020 | nonloso123 |
“Si, viaggiare”
“Si, viaggiare” di lavorato3a scritto il 30/01/2020 Una delle esperienze più belle della mia vita é stata quella di due anni fa, quando sono stata in Germania dai miei zii. All’inizio pensavo di doverci mettere un po’ per abituarmi ed uscire dalla mia cosiddetta “comfort zone”, ma dopo qualche giorno mi sono resa conto che in realtà c’era un mondo da scoprire. Ho imparato molte cose sui tedeschi e su come vivono e l’ho fatto nel miglior modo possibile: viaggiando. Un giorno stavo aspettando il bus con mia cugina e ad un certo punto abbiamo visto passare un ragazzo che andava a scuola in bici. Tutto normale, tranne per il fatto che stava praticamente diluviando. La mia reazione é stata quella di guardare mia cugina e chiederle se fosse normale. La sua risposta mi ha lasciato di stucco perché non mi aspettavo mi dicesse che non c’era nulla di strano. Da questo avvenimento ho capito una caratteristica dei tedeschi, ovvero quella di non aver paura di nulla pur di arrivare in tempo al lavoro o a scuola. Oltre al loro carattere ho imparato anche un po’ della loro lingua. Infatti se si vuole imparare una lingua straniera, fare esperienza pratica é molto utile e importante. Quindi vi consiglio di fare le valigie e prenotare un biglietto! |
30 gennaio 2020 | lavorato3a |
non siamo la differenza, ma la facciamo
non siamo la differenza, ma la facciamo di francescarizzo scritto il 29/01/2020 il mio primo viaggio all'estero è stato Dublino. ero completamente sola. spaesata. non conoscevo nessuno tra i miei compagni di viaggio. forse proprio per questo è stata l'esperienza più singolare della mia vita. quella che ha segnato il confine tra la paura e l'amore per il diverso. e certamente quella più viva tra le esperienze di vita. Dublino è stata la finestra che più mi ha dato una vista completa sul mondo, il punto più alto di un grattacielo da cui osservare il panorama. Dublino è stato il mio "diverso punto di vista". forse è questa l'espressione più appropriata. Lì ho visto realmente come il concetto di "diverso" non esista, come la differenza del colore di pelle o nella lingua sia soltanto una nostra barriera mentale usata come scudo per sembrare meno deboli di quanto siamo. nei miei quindici giorni di permanenza non mi sono mai sentita una straniera, una turista del Temple Bar o di Grafton street.. ero semplicemente parte di una grande metropoli dove la ragazza musulmana non era vista come una tra le tante immigrate arrivate in città e due ragazzi potevano passeggiare mano nella mano, mostrando a tutti che l'amore non ha regole.. senza la paura di essere picchiati e insultati in alcun modo.quella di Dublino è stata una bolla magica che mi ha allontanato da una realtà che costruisce muri invece che abbatterli e che va avanti a suon di stereotipi e di parole pronte a marcare i lati negativi del "distinguersi", piuttosto che valorizzare quelli positivi.e in questa mia bolla mi sono sentita accettata. come so che si sono sentiti accettati anche i milioni di commessi di origini indiane e africane che lavoravano nelle grandi catene di negozi.. quelle stesse persone che ti accoglievano con un sorriso e ti facevano sentire a casa anche solo per il tempo di un caffè.che poi.. come dice Cesare Cremonini "se ci pensi siamo solo di passaggio".. e quindi perchè dobbiamo continuare a definirci appartenenti a un luogo piuttosto che ad un altro? siamo cittadini del mondo, nomadi tra i continenti. noi non siamo la differenza, ma di certo la facciamo.. con gesti, parole, sguardi.. e tendere la mano è più forte che puntare un dito. |
29 gennaio 2020 | francescarizzo |
Manifestare
Manifestare di ruk114 scritto il 29/01/2020 Venerdí 29 novembre sono stato alla mia prima manifestazione,è stato molto entusiasmante.C’erano milioni di ragazzi in tutto il mondo a manifestare per un futuro migliore,il nostro futuro.Inoltre ti senti molto coinvolto poichè è nato tutto da una ragazza Greta Tumberg. Una cosa che non ho apprezzato sono state le immagini che sono andate in rete dopo la manifestazione, a terra era pieno di cartelloni,fazzoletti, bottiglie di plastica e sporcizia varia,è vergognoso che dopo una manifestazione per l’ambiente le stesse persone che manifestavano abbiano inquinato. Ho capito che nonostante io non possa migliorare da un giorno all’altro l’inquinamento del pianeta,tutti noi possiamo dare nel nostro piccolo un aiuto,ad esempio non comprando bottigliette di plastica, ma usando una borraccia o per le persone adulte per piccoli spostamenti usare la bicicletta invece della macchina. |
29 gennaio 2020 | ruk114 |
ABBIAMO TUTTI GLI STESSI DIRITTI
ABBIAMO TUTTI GLI STESSI DIRITTI di bolle01 scritto il 28/01/2020 Abbiamo tutti gli stessi diritti. Questa è una legge che si applica in teoria, non in pratica. È una legge scritta, ma oggi sembra quasi un’utopia. È un’affermazione che si dimostra a parole, mai con i fatti. Ad esempio, ci sono ragazze che hanno le mie stesse passioni, i miei stessi talenti, anzi forse sono anche più brave di me ma non possono studiare, non possono recitare, ballare, scrivere, dire la loro opinione perché considerate inferiori rispetto ai maschi. Ci sono ragazzi, come me che hanno avuto la sfortuna di nascere in paesi sottosviluppati, in paesi in cui c’è la fame, c’è la guerra, c’è la povertà. Ci sono bambini che non sono mai stati piccoli, bambini che non hanno mai conosciuto il calore di un abbraccio, il bacio della mamma, la pacca sulla spalla data da un padre perché la guerra gli ha portato via tutto: la casa, la famiglia, la dignità. Ci sono ragazzi nel mondo a cui hanno spezzato le ali, tolto i sogni, arrestato la fantasia, ucciso ideali. Ci sono bambini che muoiono ogni giorno, ma nessuno si preoccupa. Dovunque ci giriamo ci sono facce indifferenti che pensano:” Finché non mi riguarda, non è un mio problema”. Siamo circondati da cuori aridi, indisposti all'amore, alla gentilezza, ma avidi di denaro e di potenza. Se continuiamo così la maggior parte delle persone morirà con il cuore nero, distrutto dall'omertà, dall'indifferenza, dall'apatia. Noi potremmo evitare tutto questo, ma allora perché l’uomo può salvarsi e non lo fa? |
28 gennaio 2020 | bolle01 |
Nulla è impossibile
Nulla è impossibile di ciomello03 scritto il 28/01/2020 Nulla è impossibile, sta a noi trovare la soluzione e attuarla. Qualcuno potrebbe dire "se ritieni che nulla sia impossibile, allora elimina il razzismo in Italia". Il problema immigrazione e integrazione in Italia, è un tema molto caldo ed è collegato all'escalation di fenomeni di xenofobia e razzismo che sta avvenendo. Si pensa subito agli extracomunitari, ma basta ascoltare distrattamente il telegiornale, per rendersi conto dell'odio che esiste tutt'ora verso chi è diverso da noi. In questi giorni di memoria per ricordare la Shoah, persone senza umanità, hanno scritto frasi sulle porte delle abitazioni di alcuni ebrei a Roma. Frasi simili a quelle che durante il secondo conflitto mondiale, furono scritte sulle porte di negozi e case degli ebrei. Tali avvenimenti sono assolutamente privi di senso. La questione immigrazione è ancor più complessa, perché questa gente non viene integrata. Lo Stato Italiano ha accettato indiscriminatamente centinaia di migliaia di persone in fuga da guerra e fame. Certo un gesto di umanità non dà meno, ma queste persone una volta entrate in Italia vengono abbandonate, proprio perché sono tantissime. Quindi molti delinquono e queste azioni aumentano l'odio degli italiani verso gli immigrati. Nulla è impossibile, però. Ho conosciuto personalmente un ragazzo nigeriano che lavora come bracciante agricolo: Egli viene normalmente retribuito, ha una casa, una bici e mi ha detto persino che voleva farsi una famiglia. L'odio però è tanto che anche questa maggioranza che lavora viene discriminata ed etichettata negativamente. La soluzione a questi avvenimenti,è semplice,è la lotta all'indifferenza perché è ciò che alimenta il problema del razzismo. Bisogna abbracciare chi chiede aiuto e aiutarlo al meglio. Ma se noi cittadini possiamo combattere l'indifferenza, lo Stato che ha le risorse, può aiutarci, e può aiutare queste persone bisognose di aiuto. La soluzione è facile e ce l'abbiamo sempre sotto il naso e lo sappiamo, forse siamo noi che però non vogliamo conoscerla. Perciò dico nulla è impossibile. |
28 gennaio 2020 | ciomello03 |
Un mondo di diversi.
Un mondo di diversi. di rimmi8 scritto il 28/01/2020 Viviamo in un mondo di diversi. Al giorno d'oggi, diversi sono coloro che vengono da paesi lontani rispetto al tuo. Diversi sono coloro che hanno un colore differente di pelle rispetto al tuo. Diversi sono coloro che amano persone dello stesso sesso e lo urlano a voce alta, cercando di farsi sentire dagli ipocriti che ancora adesso vedono la diversità come una debolezza. Perchè negare quei diritti che sono stati concessi a tutti noi, a una persona etichettata come diversa? Perchè ormai di questo si tratta: di etichette. Non sei una persona, sei un'etichetta. Nel mio piccolo, queste etichette cerco di bruciarle. Vivendo nell'ambiente scolastico, capisco come questo stia diventando sempre più difficile. Anche nelle scuole si nega il diritto ai "diversi" di vivere serenamente, solo perchè alle radici la nostra società è avvelenata, da un veleno che ci impedisce di vedere quella diversità come un punto di forza, un modo attraverso il quale vivere più vivacemente: che gusto ci sarebbe se fossimo tutti uguali? Perchè alla fine, ognuno di noi è diverso. Ognuno di noi ricerca la propria felicità in modo diverso. E chi ti dà il diritto di negarmi quella felicità, se pur distante dalla tua? |
28 gennaio 2020 | rimmi8 |
Insieme
Insieme di gandalflour scritto il 27/01/2020 Insieme: un concetto semplice all'apparenza, vero? Fin da piccoli ci insegnano a stare a tavola con tutta la famiglia, alle scuole elementari a giocare in gruppo senza prevalere l'uno sull'altro e alle medie a lavorare con altri compagni ad uno stesso progetto dividendosi il lavoro. Fino a quel momento lo "stare insieme" mi sembrava qualcosa di molto concreto: una serie di obblighi imposti dai miei genitori o dalla maestra. Poi arrivò il liceo e durante una lezione di matematica mi venne insegnata una nuova definizione di insieme. Cito direttamente i miei appunti: "un insieme in matematica è un raggruppamento di qualsiasi tipo di elementi che presentano caratteristiche comuni". Riflettendo su quelle "caratteristiche comuni" tutto iniziò ad essere più chiaro. Mangio a tavola con i miei genitori e i miei fratelli perché condividiamo la stessa casa e lo stesso cibo; nei giochi di gruppo non mi impongo su un altro compagno perché lui, come me, vuole semplicemente passare il tempo divertendosi; durante i progetti a scuola non lascio tutto il lavoro a un membro del gruppo, perché anche lui, come me, vorrebbe avere del tempo libero - di fatto, la consegna è stata data allo stesso modo per tutti. |
27 gennaio 2020 | gandalflour |